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v2 day - Legge elettorale, cosa fare?
Di Admin (del 06/02/2008 alle 10:49:08, in Attualità, letto 895 volte)
Parto da questa frase che riportava spesso mio padre, Michele:
Politico: uomo che sa collocare se stesso, il suo lavoro, la sua specializzazione nella società di cui fa parte, che dedica una parte del suo tempo e della sua intelligenza ai problemi generali, ed è quindi soggetto attivo e responsabile delle grandi decisioni collettive.
Michele e la politica Oggi succede di tutto, grazie al popoletto italiano...
Non so se avete letto il fatto che l'incostituzionalità della attuale legge elettorale potrebbe portare alla possibilità di ricorso da parte dei cittadini. Infatti, il voto con questa legge elettorale potrebbe essere invalidato dai ricorsi dei cittadini per la dubbia costituzionalità della legge così come ha evidenziato la Consulta.
Intanto cercando in rete informazioni leggo:
Piero Alberto Capotosti, ex presidente della Consulta ed ex vicepresidente del Csm, è ordinario di diritto costituzionale alla Sapienza.
«...a questa domanda la mia risposta è no. Il conflitto potrebbe costituire un colpo inferto all'ordinato andamento della vita politico-istituzionale italiana. Tanto più che riguarda il Capo dello Stato e la sua prerogativa più peculiare. Resta però da aggiungere che nel nostro sistema è proprio la Corte Costituzionale l'organismo chiamato a valutare il corretto svolgimento della funzione legislativa che regge la vita istituzionale...»
Leggete tutta l'intervista

Ora io mi chiedo: ma il popolo italiano è un "popoletto di capre" o sa esprimere realmente una volontà "pulita, dignitosa e rispettosa" per il futuro dei propri figli? Mah!
Intanto al momento del voto suggerisco di porgere uno sguardo verso gli occhi dei vostri figli, e date ai vostri figli un parlamento pulito:
  • La decadenza automatica e immediata dei rappresentanti eletti nelle istituzioni pubbliche condannati in via definitiva all’interdizione dai pubblici uffici;
  • L’estensione di tali pene ad altri tipi di reati la cui natura è in contraddizione al rapporto fiduciario con l’elettore;
  • La scelta diretta, da parte dei cittadini, dei singoli parlamentari.
  • L’elegibilità dei parlamentari per non più di due candidature, anche se non consecutive
Tutto ciò non sarebbe bello?
Ecco la domanda che mi faccio spesso:
come mai da un pò di tempo i politici camminano con la scorta? Da chi si devono difendere? Mah...
Io lavoro ma non cammino con la scorta, anzi, desidero stare intorno alle persone per le quali lavoro!